La nostra azienda conduce l’allevamento delle proprie api in apiari stabili, dislocati a diverse altitudini, nei territori della Valle dell’Irno e delle sue prime colline. Questa valle della provincia di Salerno, il cui nome deriva dall’omonimo fiume che l’attraversa, è racchiusa tra il mar Tirreno e i bellissimi Monti Picentini.
Il clima mediterraneo e una ricca flora d’interesse apistico, fanno sì che queste terre ben si prestano all’allevamento dell’ape ligustica.
Gli apiari, per scelta sono tutti impiantati tra bellissimi noccioli, seppur poi circondati a seconda della zona, principalmente da piante di acacia, tigli e castagni.
Nel nostro allevamento, il nocciolo si ritiene strategico: è un enorme fonte di polline invernale. La fioritura in queste zone avviene da metà gennaio a fine febbraio a seconda dell’altitudine e della rigidità degli inverni. Le api raccolgono polline nelle ore tiepide della giornata. Queste palline di colore giallo risultano preziosissime allo sviluppo delle famiglie: l’ape regina anticipa di oltre un mese la ripresa della deposizione. A fine febbraio, gli alveari hanno già effettuato il cambio delle api ed hanno covata su 3-4 favi, consentendoci di poter contare su nuclei forti, sani e bilanciati già a metà marzo.
Le fioriture primaverili, come il ciliegio, il pero ed il susino, completano il lavoro. Attraverso tecniche di sciamatura artificiale, e mossi dall’esigenza di contenere la sciamatura naturale non compromettendo il raccolto dell’acacia, l’azienda si garantisce la formazione di nuovi nuclei ad inizio primavera.
Il nocciolo è anche un’interessante fonte di approvvigionamento di melata nei mesi di aprile e maggio. Il miele che è scuro e tende a cristallizzare nei favi, piace molto alle api e si ritiene fornisca una buona spinta allo sviluppo delle famiglie.
Nei nostri apiari e nelle immediate vicinanze, seppur in modo marginale sono presenti anche tarassaco, borragine, trifoglio, rosmarino, ginestra dei carbonai ed edera.
Anche queste ultime due piante rappresentano un’importante risorsa di polline, rispettivamente nei mesi di maggio ed ottobre. L’edera in particolare, consente alle nostre api di accumulare scorte di polline, vitali per l’inverno, che di lì a poco le porterà a rallentare l’affascinante ritmo e a rifugiarsi nelle accoglienti arnie in legno colorato.